PUBBLICAZIONI E CONFERENZE

PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE E DIVULGATIVE

CONVEGNI, CONFERENZE, COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE

COSA INTENDIAMO PER PARTECIPAZIONE

la Governance Partecipata

Partecipazione e coinvolgimento degli stakeholder sono pilastri fondamentali per la vita di qualunque organizzazione: ogni realtà che voglia pensarsi in una logica evolutiva di medio-lungo periodo non può farlo, infatti, senza coinvolgere i propri portatori d’interesse, siano essi interni o esterni all’organizzazione stessa.

A dirlo non è solo la nostra esperienza, ma decine di articoli scientifici, divulgativi e testi sul tema.

Ciò che negli anni abbiamo constatato, tuttavia, è che stante un elogio quasi universale della partecipazione, la pratica la vede relegata ad una mera trattazione teorico-valoriale o, quando va bene, utilizzata per affrontare timidamente aspetti laterali alla vita delle organizzazioni. Talvolta, inoltre, la riflessione si focalizza sulle “architetture di governo” in grado di favorire la partecipazione, sull’organigramma, sul “disegno”, concentrandosi poco su come rendere partecipazione e coinvolgimento prassi quotidiane.

Se ci pensate bene, invece, la partecipazione è uno strumento poderoso, in grado di agire contemporaneamente su molteplici livelli dell’organizzazione: è strumento per prendere decisioni; è strumento di comunicazione bidirezionale tra l’organizzazione e i soggetti via via coinvolti; è strumento per generare appartenenza; è strumento di consapevolezza in grado di rendere l’organizzazione più conscia delle potenzialità delle proprie risorse e, infine, è strumento di innovazione di prodotto/servizio.

LE DIMENSIONI DI FATTIBILITÀ DELLA PARTECIPAZIONE

All’interno di qualunque organizzazione esistono alcune variabili chiave che possono facilitare o ostacolare il diffondersi di pratiche efficaci di partecipazione e coinvolgimento. Si tratta di vere e proprie “condizioni di base” che, se assenti, rendono più complicata la diffusione di una “cultura della partecipazione”.

Come posso, ad esempio, chiedere ai lavoratori di un’impresa di esprimersi su un certo tema se non ho strutturato alcun sistema di comunicazione che fornisca loro le informazioni minime necessarie?

Come posso pensare che la partecipazione prenda piede se, all’interno dell’organizzazione, non sono chiari ed espliciti ruoli, funzioni e rapporti gerarchici?

Esempi banali, che fanno però riflettere su come il solo desiderio di partecipazione non sia sufficiente, ma necessiti di essere accompagnato da una seria analisi organizzativa.

Quattro le dimensioni di fattibilità che andrebbero indagate:

Fattibilità tecnica

La struttura di governo è chiara? È capace di attivare l’intelligenza collettiva dell’organizzazione? I ruoli sono esplicita-mente definiti e noti? I processi decisionali sono coerenti alla struttura di governo?

Fattibilità giuridica

L’organizzazione è in grado di “mettere a sistema” risorse, competenze ed esperienze grazie all’utilizzo di forme e strumenti giuridici adeguati?

Fattibilità organizzativa

Esistono figure interne con solide competenze organizzative? E con capacità di lettura sistemica e trasversale? Sono presenti risorse capaci di stare e condurre altri all’in-terno di scenari incerti? Quale la loro abitudine a individuare e valorizzare agenti di cambiamento?

Fattibilità economica

L’organizzazione è in grado di integrare percorsi partecipati e sostenibilità economica? Sa agire per famiglie di progetti piuttosto che tramite programmi d’intervento, molto onerosi e poco funzionali?

Contattaci

Hai bisogno di maggiori informazioni?
Compila il form o scrivici una e-mail, siamo a tua disposizione.