Prossimità: “voglio dire, voglio fare, voglio esserci” a Brescia dal 10 al 12 giugno.

La Biennale della Prossimità è un evento nazionale dedicato alla prossimità, in cui convergono le esperienze più significative e innovative di Prossimità. La prima edizione si è tenuta a Genova nel 2015, la seconda a Bologna nel 2017, la terza a Taranto nel 2019, la quarta attualmente in preparazione, si terrà a Brescia a giugno 2022.

L’evento non è una fiera espositiva di prodotti di prossimità ma è uno spazio generativo di confronto, scambio e relazione tra Terzo settore, pubblica amministrazione, cittadini.

“Voglio dire, voglio fare, voglio esserci” è lo slogan che accompagna ogni edizione della Biennale della Prossimità e con l’apertura delle adesioni esortiamo tutti ad esserci.

Con questa news ci soffermiamo sull’esserci di questo slogan, sull’importanza di esserci alla Biennale della Prossimità. 

Già, perché le parole sono importanti e sappiamo che edificano i nostri pensieri, le nostre azioni, i nostri comportamenti, il nostro modo di essere o come diremmo noi, promotori locali e nazionali della Biennale della Prossimità, il nostro modo di esser-ci. Parafrasando Heiddeger, uno dei più importanti filosofi, dell’esistenzialismo ontologico, in quel "CI" è racchiusa tutta la potenzialità della natura umana del poter essere.

Lo sviluppo dell’uomo è un fiorire del potenziale, del ciò che non è ancora. I greci antichi direbbero che ciascuno di noi vive la propria vita provando a darle una buona forma, ciascuno realizzando e facendo fiorire il proprio potenziale umano. Questo tentativo, questa buona spinta esistenziale è la cura. È pur vero che la cura di sé si apprende, sin dalla nascita, solo in una relazione di cura. E, se non si può avere cura per sé, non avendo ricevuto cura dagli altri; non si può avere cura degli altri, se non si è in grado di avere cura di sé.

La cura, nostra essenza, è intrinsecamente relazionale e chiama in causa la responsabilità: quando rispondiamo ad un appello, ad una chiamata, quando sentiamo di dover agire per il bene, avendo intenzione di produrre un beneficio per l’altro e cioè, avendo cura. Agire in nome quel sentimento morale che è l’attenzione per l’altro e opposto all’individualismo chiuso all’alterità e alla possibilità della sfera pubblica e del bene comune.

Esserci assume allora anche una dimensione politica e culturale: la nostra società individualista sembrerebbe ostile alle pratiche di cura, eppure non mancano esperienze e testimonianze di situazioni di cura quotidiana, relazionale di reciprocità e responsabilità.

Esserci ha molto a che vedere con la Prossimità, la parola che è posta al centro dell’interesse, della riflessione e del pensiero ma anche delle pratiche ed esperienze che sono il cuore dell’Evento stesso della Biennale della Prossimità.

Tra i contenuti del sito web della Biennale della Prossimità riproponiamo alcuni passaggi di  un articolo del 2016 scritto da Gianfranco Marocchi, “Comunità di prossimità, la condivisione riduce le distanze“ (Il punto di Labsus, LABSUS.IT). 

La prossimità è definita come “la disponibilità dei cittadini a spendersi su interessi generali e beni comuni e non deve essere data per scontato. Può far leva sulla persistenza di sentimenti comunitari in parte della popolazione, ma poi va costruita e alimentata con un impegno costante; non va tradita o strumentalizzata, se no si dissolve. Insomma, è una risorsa che va coltivata con cura.”

E in questa cura vi è tutta l’importanza dell’ESSERCI.

Per questo invitiamo tutti a partecipare e ad esserci a Brescia il 10, 11 e 12 giugno 2022.